Il fornaio di Arezzo si pente e decide di rimuovere le buste con la Preghiera del Duce.

Uno dei due fornai che vendevano il cosiddetto “pane siglato Mussolini” ha deciso di arrendersi alle polemiche e smetterà di utilizzare le buste con la “Preghiera del pane” stampata sul retro. Andrea Angioli, gestore del negozio Panart di Arezzo, ha dichiarato di non essersi mai accorto della scritta né della sigla M stilizzata di Mussolini. Ieri è stato l’ultimo giorno per acquistare il pane con queste buste, ma nonostante le polemiche, l’Anpi ha invitato a boicottare i negozi e si stanno valutando eventuali denunce, l’incasso dei negozi sembra non essere diminuito. Resta ancora un altro negozio, appartente alla stessa catena, che si trova a Lama, in provincia di Perugia, e anche lì si stanno ponderando le azioni da intraprendere. Angioli si è detto dispiaciuto per la polemica e ha sottolineato che non ha niente a che vedere col fascismo, è semplicemente interessato a lavorare. Il caso è scoppiato grazie a un professore di storia antifascista che ha riconosciuto la sigla di Mussolini sulle buste. Molti clienti comuni non avevano notato nulla e continuavano a comprare il pane con le buste senza fare caso alla scritta.

Arezzo, il fornaio che usava le buste con la Preghiera del Duce si «pente», dispiaciuto, le tolgo

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