Secondo un report commissionato dalla Fondazione Pisa e condotto dall’Istituto di Management della Scuola Sant’Anna, la provincia di Pisa sta affrontando un aumento della povertà economica, delle dipendenze, dei problemi abitativi, dell’immigrazione e della salute mentale. Il tasso di povertà nella provincia è aumentato dal 9,9% nel 2019 al 12,8% nel 2020, mentre il numero di persone che si sono rivolte alla Caritas è aumentato del 22,4% nel periodo 2019-2021. Inoltre, il numero di occupati in condizione di povertà è raddoppiato, passando da 170 nel 2019 a 338 nel 2020. La pandemia ha avuto un impatto significativo sulla povertà educativa, culturale e digitale. Nel 2019 sono stati registrati circa 22.000 casi di dipendenze a Pisa, principalmente legati all’alcol, alla cocaina, all’eroina, alla cannabis e alla metanfetamina. I problemi abitativi sono evidenziati dai canoni di locazione troppo elevati e dall’aumento degli sfratti. Il tasso di disoccupazione è diminuito complessivamente del 3,2% a causa dell’impatto della pandemia sul settore turistico, anche se ci sono settori in cui l’occupazione è aumentata, come la sanità e l’istruzione. La popolazione straniera residente a Pisa ammonta a circa il 14,1% della popolazione totale, proveniente principalmente dalla Romania, Albania, Marocco e Cina. Infine, si è registrato un aumento della domanda di servizi psicologici del 71% rispetto all’era pre-Covid, con disturbi come ansia e depressione tra i più diffusi.
Boom di povertà economica e culturale. Report della Fondazione con la Sant’Anna
Pisa Boom di povertà economica e culturale, report della Fondazione con la Sant'Anna. GN