Alta tensione nelle sfide dell’Energia popolare nelle Europee tra Firenze e Prato.

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Firenze, 26 ottobre 2023 – Gonfia il petto l’area uscita vincente dal congresso e sconfitta dalle primarie del Pd, il gruppo che fa capo a Stefano Bonaccini, presidente nazionale dem e governatore dell’Emilia Romagna, vuol far sentire sempre di più che c’è dentro il partito. Al Nazareno in primis, ma anche in Toscana. Eccome. Voce forte per il dibattito portando sotto i riflettori Pd temi anche diversi (sicurezza, tutela delle partite Iva, sostegni alle imprese) oltre ai sacrosanti temi della sinistra dem come sanità pubblica e lavoro precario. “Specifichiamo una volta di più che siamo a remare tutti insieme per il nostro partito” si dice dal vertice di Energia popolare. E non contro qualcuno, vedi segretaria Elly Schlein.

Toscana capitale dei riformisti bonacciniani quindi. E non solo sabato. Perché in vista dell’appuntamento elettorale del giugno ’24 (Europee più Comunali a Firenze, Prato, Empoli e Piombino ed altri 180 comuni) si inizia a delineare lo scacchiere, quello del chi sta con chi. Chi tenta di nascondersi o di giocare su più tavoli inizia a trovare qualche certezza in meno. Insomma le carte se proprio non sono scoperte, si inizia a capire chi le ha giocabili. La partita dentro il Pd è aperta. Temi delineati, meno sicurezze su compagni (alleati) e sui candidati.

La partita più semplice è quella delle elezioni Europee perché il Pd va da solo come tutti gli altri partiti. Si vota con le preferenze però, all’Europarlamento va chi ha più consensi. Cinque anni fa regina delle preferenze fu Simona Bonafè. E nel ’24? Dario Nardella, salvo ribaltoni clamorosi, è protagonista della maxi circoscrizione (Toscana, Lazio, Umbria, Marche). “Ma con chi sta Dario?” si chiedono da Energia popolare. “Con noi o con Franceschini?”. Sta col Pd e ripete il sindaco di Firenze “ho una sola tessera”.

In fila per la sfida Europa ci sono due bonacciniani doc, Antonio Mazzeo, pisano, presidente del consiglio toscano, e Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente Anci Toscana. Di due ne resterà uno a meno che Nardella non sposi esplicitamente la causa di Energia popolare (improbabile). Chi allora? E qui entra in gioco il governatore Giani. Chi appoggerà? Con Biffoni il feeling da un bel po’ non è dei migliori, con Mazzeo ci sarebbe un legame quanto meno istituzionale.

Partita aperta; certo è che sia Mazzeo che Biffoni godono di vasto elettorato e potrebbero essere delle mine vaganti se l’uno o l’altro scendessero in campo. Sabato attese risposte. Nardella, si dice non solo da Palazzo Vecchio, fa partita da solo contando su un tesoro di voti e consenso, sulla visibilità nazionale (il fronte dei sindaci più la tv), sulle alleanze romane. Attenzione anche al programma dell’iniziativa di Energia popolare. Nardella ci sarà, ma è stato specificato dagli organizzatori, porterà i saluti istituzionali. Giani aprirà la sessione pomeridiana su esplicita richiesta di Bonaccini, si racconta. E non sono dettagli. Restano sullo sfondo, ma non troppo, le candidature per Firenze e per Prato. Giani è solo ’congelato’ per Palazzo Vecchio mentre a Prato Biffoni vuol lasciare il segno anche per la successione.

C’è Energia popolare. Europee, Firenze e Prato, alta tensione sulle sfide

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