La rappresentazione spaziale delle persone vedenti e non vedenti sembra essere influenzata dalle dimensioni degli ambienti. Uno studio condotto da Lucia Tamponi dell’Università di Pisa ha esaminato le descrizioni di camera da letto e percorsi cittadini da parte di 48 volontari (26 vedenti e 22 non vedenti congeniti). I non vedenti utilizzano più verbi di moto nelle descrizioni della propria camera rispetto ai vedenti, indicando una rappresentazione spaziale soggettiva e di tipo sequenziale basata sul movimento. I vedenti preferiscono invece una rappresentazione spaziale olistica ottenuta senza movimento. Tuttavia, nelle descrizioni dei percorsi cittadini, sia i vedenti che i non vedenti utilizzano un numero simile di verbi, poiché l’esperienza tattile non può essere confrontata con quella in un ambiente a scala ridotta. Questi risultati confermano che la rappresentazione spaziale dei non vedenti congeniti dipende sia dalle informazioni linguistiche che dagli input sensoriali e motori.
Come vedenti e non vedenti rappresentano lo spazio
Pisa Vedenti e non vedenti, la loro rappresentazione dello spazio. GN