Nel contesto globale del cambiamento climatico, a Livorno si sollevano dubbi riguardo alle scelte dell’amministrazione comunale. Nonostante siano previsti interventi per contrastare il fenomeno, come la creazione di vasche di contenimento per piogge alluvionali e la sostituzione dell’asfalto con mattonelle drenanti, sorgono domande sull’uso del cemento. Infatti, il Comune sta rimuovendo uno strato di cemento nell’area delle ex serre Labrogarden per successivamente colarlo in via San Marino allo scopo di costruire un impianto sportivo. Questa decisione solleva interrogativi sulla tutela del territorio e dei cambiamenti climatici, considerando che via San Marino è una zona densamente popolata e spesso allagata durante le piogge intense. È quindi necessario valutare se l’amministrazione si sta impegnando sul serio per affrontare il cambiamento climatico e proteggere l’intera popolazione, compresi i residenti della Scopaia che hanno subito danni durante l’alluvione del 2017. Inoltre, Livorno è già una delle città toscane con meno aree verdi pro capite, quindi dovrebbe essere sviluppato un piano strutturale senza cementificazione e con un’ulteriore espansione urbana limitata. È fondamentale incrementare gli spazi verdi naturali, che offrono numerosi benefici, come l’abbattimento delle temperature estive e la presenza di biodiversità. Inoltre, via San Marino ospita anche sere di coltivazioni biologiche e una varietà di specie di uccelli, il che rende ancora più importante la tutela di quest’area. Il terreno di via San Marino potrebbe essere sfruttato come un corridoio ecologico e un polmone verde per le attività all’aperto, invece di rimuovere il cemento delle ex serre. Si spera che l’opinione pubblica sensibilizzi l’amministrazione comunale sull’errore che sta commettendo, poiché il verde di via San Marino è un bene comune che non deve essere sacrificato.
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