Il 16 settembre sono state consegnate copie del libro “Il Chebicchè, sembra ma non lo è” modificato in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) alle sezioni dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia del Comune di Montelupo Fiorentino. Il libro parla di diversità, emozioni, reazioni e consapevolezza, e è stato scritto e autoprodotto da Lucia Mostardini, la madre di Pietro. Dopo essere stato presentato in un evento animato e interattivo, il libro è stato adottato per il progetto di continuità asili nido – scuole materne del comune. La famiglia di Pietro e due logopediste hanno deciso di creare una nuova edizione del libro utilizzando la CAA per favorire l’accesso al racconto per i bambini e le persone con bisogni comunicativi complessi. L’obiettivo è sensibilizzare la comunità e diffondere l’uso della CAA nelle scuole, sia per i bambini neuro-tipici che per quelli neuro-diversi, al fine di sviluppare il linguaggio e l’introduzione alla lettura autonoma. La CAA è un insieme di conoscenze, tecniche e tecnologie che facilitano la comunicazione per le persone con difficoltà comunicative. Il libro donato include la versione originale in rima per stimolare sia il canale visivo che uditivo-fonologico. Il libro affronta tematiche come emozioni, diversità e accettazione, promuovendo la comprensione delle differenze fin dall’infanzia e la bellezza di un mondo irregolare e tutto diverso.
Consegnate alla biblioteca di Montelupo alcune copie de “Il Chebicchè, sembra ma non lo è”
Firenze Biblioteca Montelupo accoglie copie de "Il Chebicchè, sembra ma non lo è GN