Il rapporto del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale “Il consumo di suolo in Italia 2023” evidenzia che il territorio italiano continua a subire trasformazioni a causa dell’espansione delle aree artificiali. Attualmente, la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, corrispondenti al 7,14% del suolo nazionale. Le aree più colpite sono la pianura Padana, la Lombardia, la Veneto e la via Emilia, oltre alla costa adriatica.
È preoccupante la perdita di suolo e dei servizi ecosistemici che ne derivano, come la capacità di assorbire l’acqua. Nel complesso, il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) si verifica in aree con pericolosità idraulica media, dove l’11% del territorio è impermeabilizzato. Questo valore è superiore alla media nazionale e rappresenta un aumento dello 0,33% rispetto all’anno precedente.
Inoltre, più del 35% del consumo di suolo totale dell’ultimo anno (più di 2.500 ettari) si verifica in aree ad alta o molto alta pericolosità sismica. Infine, il 7,5% (circa 530 ettari) si trova in aree a rischio di frana.
Nonostante questa situazione allarmante, ci sono comuni e capoluoghi virtuosi che stanno cercando di limitare il consumo di suolo. Tra questi, Ercolano in Campania, Montale in Toscana e San Martino Siccomario in Lombardia si sono distinti nel 2022 per il loro impegno nella salvaguardia del suolo. Anche alcune città metropolitane, come Genova, Reggio Calabria e Firenze, stanno cercando di ridurre il consumo di suolo.
Consumo del suolo, Montale e Firenze tra comuni virtuosi
Firenze Firenze e Montale, esempi virtuosi di consumo del suolo GN