Il consumo di suolo in Italia continua a essere una preoccupazione, secondo un rapporto pubblicato dal Sistema nazionale per la protezione ambientale. Al 2022, la copertura artificiale del suolo si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano. Alcune aree del Paese, come la pianura Padana, la parte lombarda e veneta e la via Emilia, sono particolarmente colpite dai cambiamenti del territorio. Inoltre, la perdita di suolo porta alla diminuzione dei servizi ecosistemici che questo offre, come la capacità di assorbire l’acqua. Il 13% del consumo di suolo totale si verifica in aree a pericolosità idraulica media, dove l’11% del territorio è ormai impermeabilizzato. Questo è superiore alla media nazionale e mostra un aumento dello 0,33% rispetto all’anno precedente. Oltre il 35% del consumo di suolo si trova in aree a pericolosità sismica alta o molto alta, mentre il 7,5% si trova in aree a rischio di frana. Tuttavia, alcune città virtuose, come Ercolano, Montale, San Martino Siccomario, Genova, Reggio Calabria e Firenze, sono riuscite a limitare il consumo di suolo.
Consumo del suolo, Montale e Firenze tra comuni virtuosi
Firenze Montale e Firenze, esempi di consumo del suolo da comuni virtuosi. GN