Il nome della città di Pistoia deriva dal termine latino “Pistoria” che significa “luogo dove si fa il pane”. Questo legame tra la città e il pane va indietro fino al periodo romano, quando l’accampamento romano presente nella zona era destinato a produrre il pane per le truppe in transito verso la Spagna. Inizialmente i romani facevano una sorta di polenta di farro o fave chiamata puls, ma successivamente impararono a produrre il pane dai greci. Il pane toscano non contiene sale a causa di un conflitto tra Firenze e Pisa, dove i pisani tassavano il sale per finanziarsi e i fiorentini smisero di usarlo per abbassarne il prezzo. Attualmente il consumo di pane è diminuito rispetto al passato, ma in Toscana ci sono ben 504 modi diversi di denominare la focaccia. A Pistoia è nato il Consorzio di promozione e tutela del pane toscano DOP, che ha lo scopo di valorizzare e proteggere il pane toscano a livello regionale e nazionale. Il pane toscano DOP è realizzato con pasta madre senza sale, cotto a legna con farine a germe di grano prodotte in Toscana e controllato su tutta la filiera di lavorazione. Questo prodotto ha avuto molto successo anche durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19.
Da capitale del verde e dei treni a città del pane, quello toscano
Pistoia From green and train capital to bread town, the Tuscan city. GN