L’Università Popolare di Prato ha giocato un ruolo fondamentale nell’aiutare i pratesi a comunicare con i nuovi clienti provenienti da mercati stranieri. Mentre alcune persone imparavano le lingue tramite l’interazione con i clienti, l’Università Popolare offriva corsi di inglese, francese, tedesco e altre lingue a lavoratori e impiegati locali. Questo ha contribuito al successo degli affari della città, che dipendeva dalle esportazioni tessili. La scuola si considerava una fonte di nutrimento per lo spirito e dispensava cultura agli studenti. Nonostante ciò, Prato non è diventata una città poliglotta a causa delle carenze dell’Università Popolare. Oggi, l’istituto si sta adattando al cambiamento, offrendo non solo corsi base e avanzati, ma anche esperienze dirette per imparare nuove lingue in paesi di interesse come la Cina. Conoscere il cinese è considerato un investimento per il futuro, in quanto sarà importante per le transazioni commerciali e potrebbe diventare la lingua dominante. Nonostante lo sviluppo tecnologico, l’Università Popolare mantiene un legame con le sue radici di solidarismo, che affondano nell’era di inizio Novecento, quando l’istituto si occupava delle carenze dello Stato. L’open day previsto il 28 ottobre mira a coinvolgere gli associati piuttosto che i clienti, con l’obiettivo di condividere conoscenza e cultura in uno spirito di mutuo soccorso.
Dall’Abc dell’inglese al cinese di domani, Prato senza frontiere grazie a Unipop | TV Prato
Prato Prato senza confini grazie a Unipop, dall'inglese al cinese. GN