Due operatori della Comunità Incontro di San Felice sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo per la morte di un ragazzo di diciotto anni avvenuta nella struttura. La Corte d’appello ha stabilito che i due operatori sono estranei all’incidente in quanto non avevano la possibilità né la competenza per controllare la dose di metadone somministrata al giovane. La perizia ha evidenziato che il giovane aveva assunto una concentrazione elevata di metadone, senza essere stato avvertito che il flacone conteneva una dose per quattro giorni. Gli avvocati dei due operatori hanno dimostrato la loro innocenza sottolineando che il flacone era stato messo in cassaforte e consegnato al ragazzo come da procedura. La Corte d’appello ha accolto questa argomentazione, sottolineando che vi erano una serie di omissioni e leggerezze nella vicenda. La famiglia del ragazzo era già stata risarcita dalla Comunità Incontro.
Diciottenne morì per un farmaco in dose concentrata, assolti i due operatori
Pistoia Assolti operatori dopo morte diciottenne da dose concentrata farmaco. GN