Nel 1963, nel palazzo Bruni Ciocchi Dal Monte ad Arezzo, furono inaugurate due sale del Museo Statale d’Arte che ospitavano la collezione donata da Mario Salmi. La donazione, arricchita nel 2010 dalla figlia Lina, comprendeva dipinti, medaglie, bronzetti e mobilio risalenti ai secoli XIV-XIX. Salmi era un’appassionato studioso e collezionista, noto per le sue scelte particolari e per il suo amore per Arezzo, città di origine della sua famiglia. Laureatosi in Giurisprudenza, si dedicò alla storia dell’arte e ricoprì importanti incarichi accademici a Parma, Pisa, Firenze e Roma. Era una figura imponente ma integerrima, amato dai suoi colleghi e temuto dalla pubblica amministrazione per la sua determinazione nel preservare il patrimonio artistico di Arezzo, come dimostrato dalla sua lotta per salvare i centri medievali di Anghiari e Cortona. Salmi fu prolifico nella sua carriera, con oltre 500 pubblicazioni e un impegno costante nella difesa della cultura e dell’arte. Morì nel 1980, ma il suo lavoro e la sua eredità rimangono importanti per gli studiosi successivi.
Fermò i carri armati davanti agli affreschi. Salmi, lo scudo per salvare Piero dai nazisti
Arezzo Fermò i carri, Salmi salvò Piero dai nazisti con gli affreschi. GN