L’articolo riguarda il fatto che Firenze ha perso diverse opportunità di modernizzazione a causa dei continui rifiuti ai progetti di architetti stranieri. Si menzionano diversi casi, come quello di Santiago Calatrava chiamato per il nuovo Museo dell’Opera del Duomo ma poi sostituito, e la proposta di decongestionare il traffico a Ponte alla Vittoria con marciapiedi sospesi, che fu scartata. Si afferma che Firenze ha perso interesse per ciò che arrivava dall’esterno e ha privilegiato architetti locali. Si cita anche il caso del progetto di Jean Nouvel per l’area ex Fiat di viale Belfiore che fu modificato molte volte fino a quando l’architetto ritirò la sua firma. Inoltre, si menziona la scelta dello studio Archea per la riqualificazione di Novoli, nonostante la presenza di architette straniere come Zaha Hadid. Infine, si annuncia un no quasi definitivo alla Loggia Isozaki per l’uscita degli Uffizi.
Firenze, che non sa osare, viaggio tra i progetti «mai visti (perché bocciati)
Firenze Firenze timidamente sperimenta, progetti scartati ma mai visti. GN