Siena Commission entrusted to me by the future Pope
Prima di iniziare a scolpire il David, il cardinale Francesco Todeschini Piccolomini mi commissionò numerose sculture per decorare la cappella di famiglia a Siena. Jacopo Galli agì come intermediario. Il cardinale era nipote di Papa Pio II e aveva già fatto affrescare la libreria da Pinturicchio e avviato la costruzione della cappella di famiglia. I lavori sulla Cappella Piccolomini nel duomo di Siena erano iniziati nel 1840 con la costruzione del prospetto in marmo ad opera di Andrea Bregno, il più celebre scultore di Roma dell’epoca. Tuttavia, mancavano ancora le sculture per decorare quella cappella monumentale e il cardinale Piccolomini voleva che fossi io a scolpirle. Avrei dovuto lavorare su quindici sculture in marmo di Carrara “nuovo, candodo et bianco et non venoso”, come scrissi in una lettera nella primavera del 1501. Il contratto fu poi firmato a giugno, prima dal cardinale, poi da me e qualche giorno dopo anche da Galli, che fungeva nuovamente da garante. Quelle quindici sculture, una volta completate, mi avrebbero fruttato 500 ducati, ma non solo. Nel contratto veniva specificato che avrei dovuto lavorare sulla scultura di San Francesco, che Pietro Torrigiano aveva inviato da Roma ma non aveva completato. Solo qualche mese dopo, il 16 agosto 1501, firmavo il contratto per il David. Ho portato avanti quella commissione senese per anni e ho avuto non pochi problemi con gli eredi del cardinale, che in seguito divenne papa Pio III. Alla fine, sono riuscito a completare solo quattro delle quindici sculture, San Paolo, San Pietro, San Pio vescovo e San Gregorio papa. Per ora, Michelangelo Buonarroti vi saluta e ci vediamo nei prossimi post e sui social media.
La commissione senese affidatami dal futuro papa
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