Il narratore racconta di essere stato multato dal Comune di Firenze con una sanzione di 100 euro per essersi rotto un braccio. L’incidente è avvenuto mentre stava andando in bicicletta, quando la strada è diventata improvvisamente sdrucciolevole a causa della pioggia. Non è coinvolto nessun altro veicolo o pedone, e non ci sono stati danni a terzi. Nonostante ciò, il Comune gli ha contestato l’articolo 141 comma 2 del Codice della strada, che stabilisce che il conducente deve essere in grado di controllare il veicolo e non cadere. L’autore fa notare l’assurdità della situazione e si chiede come sia possibile che venga multato per essersi fatto male da solo. L’avvocato a cui si è rivolto sostiene che il Comune possa aver multato il narratore come una sorta di arma preventiva nel caso in cui quest’ultimo avesse deciso di fare causa all’amministrazione per la scarsa manutenzione delle strade. Il narratore si sente ingiustamente trattato, in quanto non ha creato danni a persone o cose e si aspettava un “ringraziamento” per non aver coinvolto il Comune nella sua situazione.
La storia della mia multa da 100 euro per essermi rotto un braccio (da solo)
Firenze Una multa di 100 euro per autolesionismo accidentale. GN