L’ospedale Santo Stefano, situato nella provincia di Prato, è stato originariamente progettato come un ospedale per acuti. Tuttavia, presenta diverse carenze, tra cui le dimensioni troppo ridotte per un’utenza di oltre 250mila abitanti e una mancanza di servizi socio-sanitari sul territorio. Tuttavia, in occasione del decimo anniversario dell’ospedale, è stato annunciato un piano di riorganizzazione che prevede la creazione di strutture intermedie che permetteranno ai cittadini di evitare di gravare sull’ospedale e il pronto soccorso. Questo piano è stato reso possibile grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, promosso dalla Regione Toscana e dall’Asl Centro. La riorganizzazione includerà la creazione di case di comunità e ospedali di comunità in diverse località della provincia di Prato, nonché l’implementazione di due Centrali operative territoriali. Il direttore dell’Area manutenzione e gestione investimenti dell’Asl, Gianluca Gavazzi, ha spiegato che i contratti per questi progetti sono stati firmati a settembre e che l’intera riorganizzazione dovrà essere completata entro il 2025. Il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha sottolineato che nonostante le carenze, l’ospedale Santo Stefano è stato vitale durante la pandemia e che presto verrà ampliato per far fronte alle esigenze della città. Infine, la Fondazione Sandro Pitigliani ha premiato il video vincitore del concorso “Hackaton 2033, l’ospedale tra 10 anni”.
L’ospedale diffuso. Strutture di comunità, come saranno potenziati i servizi sul territorio
Prato Potenziamento servizi sul territorio, ospedale diffuso e strutture di comunità. GN