L’emergenza pandemica ha avuto un impatto negativo sul consumo del suolo in Italia. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ispra, nel 2022 sono stati persi quasi 2,5 metri quadrati di terreno agricolo e naturale ogni secondo, corrispondenti a più di 210.000 metri quadrati al giorno, il valore più alto degli ultimi 11 anni. In totale, sono stati consumati quasi 77 chilometri quadrati di suolo nel corso dell’anno, il 10% in più rispetto al 2021. Nella regione toscana, il suolo consumato rappresenta il 6,17% della superficie totale, al di sotto della media nazionale del 7,14%. Tuttavia, nel triangolo Firenze-Prato-Pistoia, l’area produttiva principale della regione, le percentuali di suolo consumato sono più elevate, rispettivamente 7,34%, 14,28% e 10,24%. Il settore della logistica e della grande distribuzione organizzata è tra le principali cause di questo incremento. Inoltre, la conformazione morfologica della Toscana rende la regione fragile ai rischi idrogeologici, con una significativa parte del territorio esposto a pericolosità da frana e idraulica. Il consumo di suolo ha anche un impatto sulla disponibilità di aree agricole, con una diminuzione del 68% in un solo anno. Il rapporto Ispra evidenzia l’urgenza di affrontare questo problema e trovare soluzioni sostenibili per limitare il consumo del suolo.
Nel triangolo Firenze-Prato-Pistoia consumo di suolo fino al doppio della media nazionale
Prato Consumo suolo nel triangolo Firenze-Prato-Pistoia, due volte la media nazionale GN