Marco Cappato, leader radicale italiano, è stato nuovamente indagato per aiuto al suicidio dopo aver accompagnato un uomo malato di sclerosi multipla in una clinica in Svizzera, dove quest’ultimo aveva deciso di togliersi la vita. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ha richiesto l’archiviazione del caso per Cappato e delle due attiviste che hanno guidato il mezzo di trasporto. Secondo il pubblico ministero, non ci sono prove che gli indagati abbiano avuto un ruolo nella decisione di suicidio del paziente, ma hanno solo sostenuto la sua preparazione, fornendo informazioni, facilitando i contatti e sostenendo i costi del trasporto. Inoltre, le due attiviste hanno cercato di dissuaderlo una volta arrivati in Svizzera. Se il giudice ritenesse ancora presente il reato di aiuto al suicidio, il pm chiede di sollevare una questione di legittimità costituzionale della norma.
Nessun aiuto al suicidio, ecco le motivazioni della Procura di Firenze – L’Unione Sarda.it
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