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“Retrocesso governo su accorpamenti scolastici. Benefici a Massa-Carrara”

Accorpamenti scolastici e risposta sindacale

MASSA-CARRARA – «A quanto pare, il ministro Valditara ha gettato la spugna e la maschera sui dimensionamenti scolastici. Il governo Meloni aveva tentato la strada dei tagli lineari delle risorse a monte, affidando a Regioni, Province e Comuni la patata bollente dell’individuazione delle istituzioni scolastiche da sopprimere. L’alluvione di ricorsi al Tar e alla Corte Costituzionale, per quanto fin qui parzialmente non riuscita sul piano giuridico, ha sollevato su scala nazionale una tale reazione di protesta diffusa che il governo è stato costretto a fare marcia indietro». Dopo alcuni giorni di acceso dibattito anche a Massa-Carrara, a intervenire sull’argomento degli accorpamenti scolastici sono Nicola Del Vecchio (segretario generale Cgil Massa-Carrara) e Isa Zanzanaini (segretaria Flc Cgil Massa-Carrara).

La battaglia sindacale

«La Flc Cgil – ricordano i due sindacalisti – ha presentato per prima, insieme alla regione Toscana, un suo ricorso bocciato in Corte Costituzionale ed è tuttora in attesa del pronunciamento di merito previsto per il 6 febbraio di fronte al Tar del Lazio contro il piano di dimensionamento, ma soprattutto si è battuta e continuerà a battersi con ogni mezzo, compreso lo sciopero generale, affinché si investano sull’istruzione pubblica tutte le risorse necessarie. Per la Toscana, questo significa che nel 2024 da 15 diventano 4 le istituzioni scolastiche che dovranno essere soppresse. Anche a Massa-Carrara ci saranno certamente ricadute positive di questa “ritirata” del governo e parte degli accorpamenti previsti per quest’anno non saranno realizzati. Siamo certi che le nuove opportunità di salvaguardia delle istituzioni scolastiche saranno governate dalla regione riconoscendo alla nostra provincia, che avrebbe pagato in Toscana il prezzo più alto in base ai precedenti criteri, i maggiori benefici possibili. Avevamo condiviso la scelta di proteggere le aree interne e le scuole che rispettavano i numeri minimi toscani, di molto inferiori a quelli medi imposti dal governo Meloni».

Le sfide future

«Ora però che altri criteri saranno possibili – proseguono dalla Cgil – ci aspettiamo che su tutti prevalga la massima riduzione del danno nelle province più colpite. Resta poi la battaglia nazionale per ottenere le risorse per la scuola che in finanziaria non ci sono. Infatti, perché questa non sia una vittoria di Pirro, non basta che si mantenga la situazione attuale ancora per un po’. Se non si nominano i dirigenti che servono in ogni scuola, se non si stanziano le risorse che servono per l’edilizia scolastica e se continuano ad essere applicate le norme capestro della Gelmini sulle assegnazioni del personale scolastico, la scuola italiana continuerà a declinare inesorabilmente. Valditara non sta facendo altro per la scuola che proporre tagli ignobili all’istruzione tecnica e professionale, con un attacco che anche nella nostra provincia le lavoratrici e i lavoratori della scuola stanno fortunatamente respingendo, come è accaduto proprio ieri l’altro allo Zaccagna Galilei. E subito dopo verranno i tagli agli indirizzi liceali. Dimensionamento scolastico e controriforma della secondaria superiore costituiscono insieme un attacco frontale alla scuola pubblica che sapremo respingere, perché il piano di dimensionamento è un vero e proprio taglio di risorse finanziarie e professionali a danno della scuola pubblica soprattutto nelle situazioni di maggiore disagio sociale e lavorativo e le proposte sin qui avanzate di sperimentazione e di riforma altro non che sono una strategia di asservimento della scuola pubblica alle logiche di risparmio e di privatizzazione».

– Accorpamenti scolastici
– Dimensionamento scolastico
– Tagli alle risorse


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