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Revocata concessione, dieci senza stipendio, dramma Fiordichiara

La revoca della concessione alla cava76 ‘Fiordichiara B. ha portato alla cassa integrazione di dieci dipendenti, mettendo così a rischio il loro lavoro. La verifica effettuata dall’ufficio marmo ha rivelato che l’azienda non ha rispettato le scadenze del piano di dilazione e ha emesso note di pagamento insolute. La cassa integrazione, comunicata alla Cgil dall’azienda, consentirebbe ai dipendenti di percepire circa l’ottanta per cento dello stipendio per un massimo di due anni. L’importo residuo da riscuotere ammonta a 478.310,47 euro, che il Comune sta cercando di recuperare tramite fidejussione bancaria. L’eliminazione delle fidejussioni solleva la questione di chi garantirebbe le somme dovute al Comune. La revoca della concessione evita che il Comune perda questi 478.310,47 euro. Tuttavia, la responsabilità di un eventuale mancato pagamento ricadrebbe sul dirigente di settore. ‘Fiordichiara’ ha la possibilità di fare ricorso entro 60 giorni al Tar Toscana o, in alternativa, un ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla revoca della concessione.

Revocata la concessione. In dieci senza stipendio. Dramma della Fiordichiara

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