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L’apice dell’emergenza alluvione è passata, mentre la conta dei danni si rincorre da giorni. Secondo le informazioni raccolte da Confindustria Toscana Nord sono circa un centinaio le imprese industriali tessili ad aver subito danneggiamenti. Un dato implementato dalle oltre 1.200 piccole o medie attività artigianali della filiera, stando alle evidenze di Confartigianato Imprese Prato e da Cna Toscana centro. Il distretto per rialzarsi e non vedere sfilacciata la sua filiera ha bisogno sia di ristori, come i 100 milioni a fondo perduto annunciati dal ministro Antonio Tajani per le aziende esportatrici sia di altri aiuti come lo sgravamento degli oneri fiscali e tributari. Ctn ha chiesto che venga emesso un decreto legge nazionale per sospendere il pagamento delle scadenze fiscali del 16 e del 30 novembre. Richiesta che a ieri non ha avuto nessun riscontro da Roma.
Intanto Cisl Firenze–Prato sollecita sulla cassa integrazione. “Ci si muove troppo lentamente – dice il segretario generale Cisl Fabio Franchi – C’è bisogno di un ammortizzatore sociale unico, che dal 2023 rappresenta uno strumento alternativo e più rispondente ai problemi che l’alluvione ha creato sul versante occupazionale per tutti i settori. Si avviino subito le procedure. Non è il momento di esitare”.
“Stop alle tasse”, nessuna risposta. La Cisl vuole la cassa integrazione
Prato "Stop alle tasse", La Cisl chiede la cassa integrazione GN