Ricordando Balloni, il chiosco dei sogni, un gioco di vita.
Il 25 settembre, la storica baracchina del chiosco Balloni è stata rimossa da un mezzo meccanico, cancellando così una storia che era iniziata subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Fausto Balloni e sua moglie Mary erano stati i primi a offrire servizi di ricevitoria della Sisal a Livorno, coprendo tutti i rioni della città per permettere a tutti di giocare alla schedina. Durante il tempo, il chiosco divenne un punto di riferimento per tutta la comunità, anche per i giovani appassionati di musica che arrivavano alla vicina Emo Hi-Fi. Nel corso degli anni, la famiglia Balloni si è ampliata e il chiosco è diventato un punto fisso in piazza Cavour. Oltre alla ricevitoria, il chiosco vendeva anche quotidiani e riviste e vendette i biglietti per le partite di calcio e pallacanestro. Nel corso degli anni, però, con l’avvento dei circuiti di vendita e il trattamento poco chiaro da parte della società calcistica, la famiglia Balloni ha deciso di chiudere la ricevitoria. Nonostante il declino degli affari, il chiosco Balloni è stato un punto di riferimento importante per la comunità di Livorno per molti anni.
Addio Balloni, il chiosco dei sogni, «Qui la vita è stata un bel gioco»
Livorno Ricordando Balloni, il chiosco dei sogni, un gioco di vita. GN