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Torturato e gettato in un fosso, la storia di Pio Borri, l’uomo che voleva liberare Arezzo

Pio Borri, giovane studente di legge e partigiano, morì ucciso dalle truppe nazifasciste durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo essersi rifugiato in Casentino e aver formato due gruppi di resistenti, venne catturato mentre scortava un autocarro. Torturato e ucciso, il suo corpo fu trovato alcuni giorni dopo e trasportato ad Arezzo. Fu il primo partigiano a morire in terra d’Arezzo e a lui fu intitolata la 23esima brigata Garibaldi. Le celebrazioni per l’80esimo anniversario dalla sua morte includevano la concessione della medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

Torturato e poi gettato in un fosso. Pio Borri, il grossetano che voleva liberare Arezzo

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