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Pisa stagna nella raccolta differenziata, necessario un piano per l’economia circolare.

Il consigliere comunale di opposizione di Pisa esprime preoccupazione per i risultati scarsi e poco incoraggianti della raccolta differenziata nel comune. Secondo i dati diffusi dalla Regione Toscana, Pisa raggiunge solo il 65,1% di raccolta differenziata. Legambiente aveva già evidenziato questa criticità e sottolineato che altri comuni che hanno adottato il sistema del porta a porta hanno raggiunto risultati migliori, riducendo anche i costi di smaltimento in discarica. Il consigliere sostiene che l’unica soluzione per aumentare rapidamente la percentuale di raccolta differenziata è implementare il porta a porta in tutta la città, garantendo le tutele per i lavoratori coinvolti. Inoltre, per ridurre i costi per i cittadini e risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti, è necessaria una strategia chiara basata sull’obiettivo “rifiuti zero”, che comprenda la riduzione alla fonte, la raccolta differenziata spinta e la progressiva riduzione dello smaltimento in discarica. Il consigliere critica il fatto che non siano state attuate politiche concrete per ridurre la produzione dei rifiuti e che l’impostazione della raccolta e dello smaltimento abbia impedito l’ammodernamento dei servizi e degli impianti. Inoltre, sottolinea l’importanza di favorire le filiere locali agroalimentari per ridurre gli imballaggi. Il consigliere propone anche l’implementazione della raccolta differenziata negli edifici comunali, il coinvolgimento di altri enti pubblici e la creazione di un piano cittadino per l’economia circolare. Solo attraverso una politica coordinata e mirata si potrà raggiungere l’obiettivo di una città virtuosa.

Auletta, “Raccolta differenziata, Pisa ferma da anni. Serve un piano cittadino per l’economia circolare”

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