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Cannabis terapeutica, la difficile visita medica, simile a un interrogatorio

La vendita di cannabis per uso terapeutico in Italia è aumentata in modo significativo negli ultimi anni, passando dai 58 chili del 2014 ai più di 1.560 del 2022. Nonostante questa crescente richiesta, ottenere una prescrizione medica per la cannabis rimane spesso un percorso difficile. Attualmente, la cannabis può essere prescritta solo per il trattamento del dolore neuropatico, del dolore oncologico, della sclerosi multipla e della sindrome di Gilè della Tourette. È necessario che il medico di base rediga una ricetta e che il paziente venga indirizzato a un’unità di cura del dolore, dove verrà stabilito il piano terapeutico da uno specialista. Tuttavia, ottenuta la prescrizione, possono sorgere ulteriori difficoltà nell’acquistare la cannabis, poiché non tutte le farmacie sono attrezzate per la preparazione e la sua disponibilità varia a seconda delle diverse regioni italiane. Inoltre, la produzione interna di cannabis copre solo il 10% del fabbisogno nazionale, rendendo necessaria l’importazione di quantità insufficienti. L’adozione di una produzione nazionale potrebbe portare a un risparmio economico e a un aumento dell’occupazione. Infine, ottenere la prescrizione medica per la cannabis richiede tempo e può essere un processo lungo e complesso, che spesso richiede un’elevata documentazione. Nonostante ciò, molti pazienti trovano sollievo dai loro sintomi grazie all’uso terapeutico della cannabis.

Cannabis terapeutica, ancora troppo difficile, “La visita medica? Come un interrogatorio”

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