Sensibilizzazione tramite pubblicità, il potere del “Dove”
Il romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde ha ispirato l’industria del marketing e della pubblicità, che si muove secondo il precetto di far parlare di sé. Aziende come Esselunga e Dove sono riuscite a ottenere grande visibilità grazie a campagne pubblicitarie che trattano temi sociali. Nel caso di Dove, la campagna “Il costo della bellezza” affronta il tema della salute mentale dei giovani e promuove un progetto di sensibilizzazione sull’uso consapevole dei social media nelle scuole. Tuttavia, la dott.ssa Valentina Aletti, esperta in disturbi alimentari, mette in guardia sul rischio di attribuire solo ai social media la causa di tali disturbi, trascurando altri fattori importanti come lo sport e l’ambito scolastico. Un rapporto di Telefono Azzurro mostra che il 50% dei ragazzi trascorre dalle due alle tre ore al giorno sui social, aumentando rispetto al 43% del 2018. La petizione lanciata da Dove vuole sensibilizzare sull’importanza di proteggere i giovani dagli effetti negativi di un uso irresponsabile di internet. Il marchio ha organizzato anche degli eventi in diverse città italiane per raccogliere firme. In conclusione, la campagna di Dove è sia una trovata di marketing che un’importante iniziativa di sensibilizzazione sui disturbi legati all’uso irresponsabile dei social media.
“Dove”, quando la sensibilizzazione passa anche per le campagne pubblicitarie
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