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Viaggio alla Firenze dei rimpianti, emergenza casa e occasioni perse.

Il sindacato Sunia Cgil e le organizzazioni degli universitari Udu e Cravos hanno lanciato appelli affinché Palazzo Vecchio cambi rotta e faccia maggiori investimenti pubblici, oltre a effettuare un censimento degli immobili sfitti. Sul sito web del Comune di Firenze, “Invest in Florence”, è presente una lista di grandi immobili offerti agli investitori privati, molti dei quali ancora invenduti. Tra questi ci sono gli ex depositi e uffici di Ataf, l’ex convento delle suore stimmatine, i 7.200 metri quadri di Poggio Secco e il complesso dell’Ombrellino. Le ex caserme, che dovevano tornare alla città, includono l’ex ospedale militare di via San Gallo, destinato a diventare un complesso residenziale, ma senza il 20% previsto di case popolari. Non si sa ancora se l’ex caserma Redi di via Micheli, situata nel centro, è stata venduta. Massimo Torelli del comitato referendario Salviamo Firenze ha affermato che queste aree sono fondamentali per dare un futuro diverso alla città e dovrebbero essere destinate a un uso pubblico, possibilmente abitativo popolare. Santino Cannamela di Confesercenti ha suggerito che imprenditori, albergatori e ristoratori potrebbero associarsi per acquistare uno di questi immobili e offrirli a un prezzo accessibile ai propri dipendenti.

Emergenza casa, viaggio nella Firenze delle occasioni perse

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