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Distretto in affanno, compatta filiera e tutela competenze

Il coordinatore della sezione Nobilitazione e lavorazioni tessili di Confindustria Toscana Nord, Riccardo Matteini Bresci, ha rilevato che il distretto tessile di Prato si trova attualmente in una situazione di stallo a causa di diversi fattori. Tra questi ci sono un rallentamento nella produzione, costi energetici elevati, la necessità di utilizzare gli ammortizzatori sociali e il costo del denaro che limita gli investimenti. Secondo Matteini Bresci, la situazione è causata sia da fattori globali come le guerre e l’instabilità geopolitica, che da problemi concreti come l’inflazione che erode il potere d’acquisto dei consumatori. I costi energetici, in particolare, rappresentano una grande sfida per le aziende tessili di Prato. Il prezzo del gas metano è aumentato considerevolmente negli ultimi anni, così come il prezzo dell’energia elettrica. Le aziende devono anche affrontare problemi legati alle materie prime e ai prodotti chimici, che sono ancora costosi nonostante la disponibilità sia migliorata. Matteini Bresci sottolinea l’importanza di preservare il livello “medio” della produzione tessile di Prato, poiché questa è ciò che genera volumi e occupazione. Egli sottolinea anche la necessità di fluidità nella filiera tessile, compresi i tempi di pagamento più brevi. Altri fattori che influenzano il distretto tessile di Prato sono la questione delle risorse umane, il costo elevato del denaro e la sostenibilità come un costo aggiuntivo per le aziende.

Il distretto in affanno, “La filiera sia compatta nel periodo di stallo. E tuteli le competenze”

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