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Del tessile in difficoltà, calo degli acquisti da parte del Regno Unito e degli Stati Uniti, mancanza di 52 milioni.

Secondo i dati del “Monitor dei Distretti della Toscana” elaborati da Intesa Sanpaolo, il distretto di Prato sta affrontando una fase complicata, con una mancanza di export di 52,3 milioni di euro rispetto al 2022. Nonostante i distretti e i poli tecnologici siano centrali nella regione, rappresentando il 53% dell’export, nel secondo trimestre del 2023 si è verificato un rallentamento. In particolare, il settore della moda ha registrato una contrazione, con le esportazioni di pelletteria e calzature di Firenze, l’abbigliamento di Empoli e il tessile-abbigliamento di Prato in diminuzione rispetto all’anno scorso. Al contrario, i distretti aretini della pelle e del tessile-abbigliamento sono stati rafforzati. Nel distretto di Prato, il settore tessile e dell’abbigliamento ha rallentato nei confronti dei mercati inglese e americano, mentre sono rimasti stabili i principali mercati come Francia, Germania e Spagna. Le esportazioni verso Polonia e Turchia sono aumentate, ma non bastano a compensare le perdite. Nel complesso, la meccanica ha registrato una crescita, con la produzione di macchine per l’industria tessile in aumento. Il settore dei mobili imbottiti ha invece subito un calo.

Il tessile soffre ancora. Inglesi e americani comprano meno. Mancano 52 milioni

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