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La crisi del commercio richiede iniziative per contrastare il declino del settore.

Il commercio al dettaglio in provincia di Pistoia, come nel resto d’Italia, sta affrontando una grave crisi. I dati più recenti indicano un drastico calo delle attività nel settore dei ristoranti e dei bar, segno che la mancanza di denaro tra i cittadini sta avendo un impatto significativo. Secondo Confesercenti Pistoia, che ha analizzato i dati dell’Istat e della Camera di Commercio di Pistoia e Prato, tutti i settori merceologici sono in calo, ma alcuni stanno subendo una flessione maggiore. Ad esempio, ci sono state 12 aziende in meno nel settore dell’abbigliamento e delle calzature, mentre il commercio ambulante ha registrato una diminuzione di 22 ditte. Anche la ristorazione e i bar hanno subito un calo significativo, interrompendo una tendenza positiva precedente. Le imprese nel settore del commercio al dettaglio stanno vivendo una forte sfiducia, causata dal rallentamento dei consumi e dalle difficoltà nel settore. Nonostante ciò, c’è un aumento nel numero di aziende che operano nel commercio per corrispondenza o via internet, che è triplicato dal 2015. Nonostante questo, la situazione rimane preoccupante e la diminuzione del tessuto economico sta causando una minore presenza di negozi, riducendo la socialità e la sicurezza nel territorio. Confesercenti sta lavorando per promuovere una maggiore presenza delle imprese sui social media e chiede ai comuni di organizzare eventi e iniziative per stimolare l’economia locale. Sottolineano anche la necessità di interventi a sostegno dei consumi, come la detassazione dei bonus natalizi e gli aumenti salariali, per evitare un ulteriore calo del potere di acquisto dei cittadini.

La crisi del commercio. Il segno meno imperversa, “Ora servono iniziative”

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