Mio nonno risollevò Firenze ignorando le inutili polemiche
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“Le polemiche dopo un disastro? Non vanno fatte, non è questo il momento. Anche nel 1966, quando mio nonno era sindaco e straripò l’Arno, ci furono”. Ma – ricorda Sara Funaro (nella foto), assessore a welfare e educazione del Comune di Firenze e nipote di Piero Bargellini, primo cittadino al tempo in cui l’Arno gonfiò i muscoli e riversò fango e morte nella Culla del Rinascimento penetrando nelle sue ginocchia senza però spezzarle – “oggi come allora sono spesso strumentali e fuori luogo”.
Assessore, a chi si riferisce?
“Ad alcuni consiglieri regionali di Lega e Forza Italia che non si sono fermati neanche davanti ai morti e si sono sentiti in dovere di criticare chi non ha dato l’allerta”.
Un’allerta oltretutto difficile da dare
“Esatto. Come ha sottolineato il governatore Eugenio Giani e spiegato il climatologo del Lamma-Cnr Bernardo Gozzini un fenomeno come quello che ha colpito la Piana fiorentina, Campi Bisenzio e Prato sfugge ai modelli meteo”.
Anche suo nonno dovette passare sotto la forca delle critiche?
“All’inizio. Poi, come diceva lui, i fiorentini sono brontoloni ma poi sanno rimboccarsi le maniche”.
Di cosa lo accusavano?
“Forse di non aver dato l’allarme. Ma al tempo non c’erano i social e lui ricordava sempre, ’Se avessi fatto suonare le campane la gente avrebbe pensato a una festa, se avessi fatto partire le sirene avrebbero pensato alla guerra si sarebbero nascosti in cantina e sarebbe stata un’ecatombe’”.
Come si comportò suo nonno?
“La sua immagine è quella passata alla storia. Cappello, impermeabile e stivali ricoperti di fango. Non tornò a casa per giorni e solo alla fine pensò ai danni della sua abitazione. Era un uomo pratico, anticipò i tempi”.
In che senso?
“Per fornire aiuti economici a cittadini e commercianti saltò tutti i passaggi burocratici e poi lanciò un messaggio forte, internazionale, anche grazie a La Nazione, aiutate Firenze. E gli aiuti arrivarono da ogni parte del mondo tanto che la città si risollevò in tempi rapidissimi”.
E oggi come sta andando?
“Giani, l’assessore regionale Monia Monni, i sindaci e i cittadin stanno facendo il massimo, lavorano giorno e notte. È l’unica cosa da fare, rimboccarsi le maniche senza far polemica”.
“Le polemiche? Inutili. Mio nonno le ignorò e risollevò Firenze”
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