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Arezzo: patti educativi di comunità per contrastare dispersione scolastica.

Le aule stanno per accogliere di nuovo gli studenti aretini. Mancano adesso meno di due giorni. Venerdì mattina suona infatti la campanella per l’anno scolastico 2023/24.

E con i ragazzi tornano in classe anche gli operatori di Oxfam che hanno in cantiere numerosi progetti per il contrasto alla povertà educativa e il lancio ad Arezzo dei patti educativi di comunità.

Le azioni per i bisogni degli studenti

Saranno infatti rafforzate le opportunità di sostegno per i ragazzi più fragili e a rischio di dispersione scolastica, attraverso corsi di recupero delle competenze linguistiche e scolastiche in diverse materie e attività di mediazione linguistica rivolta agli studenti stranieri. Ai docenti sarà offerta la possibilità di scambio e confronto su approcci e metodologie didattiche innovative con altre scuole europee.

Assieme, sarà centrale il lavoro che Oxfam realizzerà ad Arezzo, grazie ai progetti Comunitalenti e Mutuo soccorso, finanziati da Impresa sociale con i bambini – per lo sviluppo nei prossimi 2 anni dei Patti Educativi di comunità, ossia lo strumento introdotto dal Ministero dell’Istruzione per affrontare sui territori le emergenze del mondo scuola, che si sono aggravate negli anni dalla pandemia: dalla carenza di strumenti di sostegno didattico e inclusione dei ragazzi a rischio di abbandono scolastico precoce, alla mancanza di competenze digitali nelle scuole, alla messa a disposizione di nuove strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali.

“La lotta dell’abbandono scolastico e alla povertà educativa sono sfide complesse, che né la scuola, né una singola associazione o ente locale, possono vincere da soli – spiega Elisa Carboni, responsabile dell’area di lotta alla povertà educativa di Oxfam Italia– Diviene perciò cruciale il lavoro che associazioni, istituzioni, soggetti privati e scuole possono realizzare insieme attraverso i Patti di comunità. Uno strumento che responsabilizza ciascun soggetto, con l’obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i ragazzi più deboli e a rischio esclusione.”

In Toscana

L’organizzazione è al lavoro per il nuovo anno a fianco di oltre 6.000 studenti toscani di 150 scuole per ridurre il rischio di abbandono, che ancora riguarda l’11,1% dei ragazzi e 1 studente straniero su 3. Un contesto dove, secondo gli ultimi dati Invalsi (2023), soltanto la metà degli studenti al termine della scuola superiore raggiunge livelli adeguati nelle competenze di base, con un peggioramento rispetto agli anni precedenti.

“L’obiettivo posto a livello europeo è ridurre il tasso di abbandono precoce degli studi fino al 9% entro il 2030 e nonostante i progressi degli ultimi anni, a livello nazionale siamo ancora al 12,7%, e anche in Toscana c’è molta strada da fare. – spiega Elisa Carboni, – Per questo, anche per il nuovo anno scolastico, il nostro impegno sarà rivolto a sostenere una scuola in grado di non lasciare indietro i ragazzi più fragili, attenta al benessere di alunni e docenti, a lavorare in sinergia con le istituzioni e tutti gli attori del territorio e innovare la didattica, sfruttando appieno le risorse e le opportunità offerte dal PNRR in questa direzione alle comunità locali. Un lavoro rivolto a ragazzi e docenti che porteremo avanti per tutto l’anno dentro e fuori dalle classi”.

Il primo appuntamento da settembre è con la quinta edizione di Oxfam Back to School, l’iniziativa formativa, rivolta agli insegnanti toscani e non di ogni ordine e grado, agli educatori e ai formatori del volontariato. Un’edizione rinnovata che anche quest’anno torna a Firenze, sabato 14 ottobre, dalle 9.30 alle 17 – al Cenacolo del Fuligno, in via Faenza, 40 – per la giornata conclusiva “A scuola tuttə bene?”, al termine di un percorso composto da ben 9 corsi di formazione on line e in presenza. Un appuntamento che si aprirà con il webinar introduttivo tenuto da Valentina Pedani di INDIRE e il dirigente scolastico aretino, Cristiano Rossi.

I temi

Tanti i contenuti al centro della proposta formativa. Si parlerà di strumenti per il contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono precoce dei ragazzi e delle ragazze – attraverso una metodologia inclusiva che tenga conto del benessere anche emotivo degli studenti – o attraverso l’approccio della peer education e del mentoring, ossia l’aiuto e il supporto che ad esempio studenti più grandi o avanti nella didattica possono offrire ai compagni più fragili. Si approfondiranno temi di stretta attualità e sempre più sentiti dagli studenti come: la lotta ai cambiamenti climatici; il contrasto ai discorsi d’odio e agli stereotipi che sono alla base del fenomeno; l’inclusione dei ragazzi con disabilità; lo sviluppo delle capacità emotive dei ragazzi, ad esempio, attraverso l’arte; come rendere efficace per tutti l’insegnamento rivolto a classi multilingue e multiculturali. Inoltre ad arricchire l’offerta formativa sarà il corso “L’inclusione di genere a scuola”, che avrà al centro la prevenzione di forme di discriminazione e gli strumenti per rispondere ai bisogni delle persone LGBTQIA+ in età adolescenziale. Una proposta resa possibile grazie ai progetti Fili intrecciati, sostenuto da Enel Cuore Onlus e Free All, finanziato dalla Commissione europea.

Ritorno in classe, preoccupa la dispersione scolastica: ad Arezzo i patti educativi di comunità

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