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Pandemia accentua povertà, report disuguale Scuola Sant’Anna

Uno studio commissionato dalla Fondazione Pisa e sostenuto dal Comune ha analizzato la situazione della povertà nella città e nella sua periferia nel triennio 2020-2023, durante e dopo la pandemia di Covid-19. Lo studio ha evidenziato che non c’è una sola forma di povertà, ma molte sfaccettature diverse. Durante la pandemia, sono aumentate le richieste di aiuto e sostegno, spingendo la Fondazione a destinare circa 4 milioni di euro per aiuti nel periodo 2020-2023. Il report prodotto dalla Scuola Superiore Sant’Anna raccomanda interventi duraturi e strutturali per contrastare il disagio sociale ed economico. Secondo i dati, le persone che si sono rivolte alla Caritas sono aumentate del 22,4% tra il 2019 e il 2021, mentre i figli minori di nuclei seguiti dall’Ufficio per la pastorale della carità sono cresciuti del 54,1% nello stesso periodo. Inoltre, gli occupati in condizione di povertà sono raddoppiati, passando da 170 nel 2019 a 338 nel 2020. Nonostante ciò, i dati dell’ISTAT mostrano un calo della disoccupazione a Pisa nel 2022, anche se rimane elevata nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. La pandemia ha avuto un impatto significativo sull’economia e sull’occupazione, ma alcune attività, come il settore sanitario e dell’istruzione, hanno visto un aumento dell’occupazione. Prima della pandemia, i tassi di povertà relativa ed assoluta a Pisa erano in linea con la media nazionale, ma la pandemia ha aumentato questi tassi al 12,8% e al 4,7% rispettivamente nel 2020.

Tante povertà accentuate dalla pandemia, il report sul disagio economico e sociale della Scuola Sant’Anna

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